Imu o non Imu, è questa la domanda

Imu sì, imu no. Man mano che si avvicinano le elezioni si riaccende il dibattito sulle tasse, a partire da quelle che colpiscono il patrimonio immobiliare e che riguardano più di un terzo degli italiani.

Sono infatti 23,8 milioni gli italiani (di cui 16 milioni proprietari di prima casa) che quest`anno si sono trovati a pagare una delle imposte meno amate. L`Imposta municipale propria (Imu, appunto) che Berlusconi è tornato a promettere di cancellare in caso di vittoria alle urne é in realtà stata introdotta con il federalismo fiscale del suo ultimo governo e poi estesa dal governo dei tecnici guidato da Monti all`abitazione principale con l`obiettivo di garantire l`autonomia finanziaria dei Municipi facendo incassare circa 20 miliardi di euro a fine anno.

Nella sua versione originale voluta dalla Lega, l`Imu ha sostituito altre imposte (dall`addizionale regionale e comunale Irpef, all`Irpef sui redditi fondiari e alla vecchia Ici) per un valore iniziale di 11,5 miliardi di euro; valore che poi la decisione del governo dei tecnici ha fatto quasi raddoppiare, coinvolgendo la prima casa e prevedendo di girare verso le case dello Stato la metà dell`imposta incassata in base alle aliquote nazionali. L`aliquota nazionale è pari allo 0,76% per la generalità degli immobili, ridotta allo 0,4% per l`abitazione principale. In entrambi i casi i comuni possono comunque modificarne ulteriormente il peso, aumentando o diminuendo le aliquote rispettivamente dello 0,3% e dello 0,2%. Per la prima casa, comunque, il dl Salva-Italia ha previsto una detrazione pari a 200 euro, ai quali per il biennio 2012-2013 si possono sommare altri 50 euro per ciascun figlio con meno di 27 anni, purché abbia la residenza anagrafica nell`abitazione. La detrazione massima non può però superare i 400 euro.

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