LADRI DI TERRE. LE TRIBU' MASAI ANCORA SOTTO ATTACCO

LADRI DI TERRE. LE TRIBU' MASAI ANCORA SOTTO ATTACCO

Redazione, 4 marzo 2024.

In ogni angolo del pianeta e con una regia che pare concentrata nelle stesse mani, si assiste al furto o al tentativo di furto di pezzi di terra a danno dei legittimi e storici proprietari.

Perchè la "terra" è tutto e dal dominio di essa dipende tutto.

Per prendere la terra si ricorre all'imbroglio e/o alla violenza imbastendo un racconto intriso di retorica e di menzogna utile a giustificare l'abuso, per chi voglia crederci...

E' di queste settimane la notizia che il governo della Tanzania sta intensificando la sua campagna violenta di sfratti contro le popolazioni indigene  che vivono vicino ai parchi nazionali del paese.

Nel Distretto di Simanjiro, il 14 gennaio 2024, i ranger paramilitari del TANAPA (Tanzania National Parks) hanno sparato ai pastori Masai nel villaggio di Komotorok, al confine con il Parco Nazionale del Tarangire, hanno arrestato otto persone e sequestrato 800 capi di bestiame.

L'attacco contro i Masai era già iniziato nel dicembre 2022, quando più di 3.000 bovini erano stati sequestrati perché i pastori erano stati accusati di essere entrati nel Parco nazionale del Tarangire. 

E, il capo del Parco Nazionale del Tarangire Mathew Mombo, aveva dichiarato: "Stiamo avvertendo i pastori di interrompere immediatamente i loro piani di portare bestiame nel Parco Nazionale, perché continueremo a sequestrarli e ad agire in modo rigoroso".

Ma, l 'Oakland Institute li aveva smentiti  sostenendo che "fonti sul campo riferiscono che il bestiame non era nel parco quando è stato sequestrato".

E, si è spinto oltre accusando la Banca Mondiale di favorire  le tattiche violente del governo della Tanzania per sfrattare le comunità indigene al fine di espandere i parchi nazionali per incentivare il turismo. 

Il progetto REGROW (Resilient Natural Resource Management for Tourism and Growth) è finanziato dalla Banca Mondiale con un'iniezione di 150 milioni di dollari a favore del governo della Tanzania per espandere il  Parco Nazionale Ruaha (RUNAPA) da  da uno a oltre due milioni di ettari. 

Seguendo l'intento della Banca Mondiale finalizzato al potenziamento dell'industria del turismo, il governo locale ha ha annunciato lo sfratto di oltre 20.000 comunità indigene e locali dai villaggi legalmente presenti.

I rangers, braccio armato del progetto, sono accusati di omicidio, violenza sessuale e aggressioni crudeli.

Il bestiame viene sequestrato in gran numero per decimare i mezzi di sussistenza dei pastori e cacciarli dalla zona.

Hanno sequestrato attrezzature agricole e fertilizzanti per impedire ai residenti di coltivare la loro terra e sono stati avvelenati i pozzi.

Il governo ha modificato lo status giuridico dell'area di conservazione di Ngorongoro escludendo l'ipotesi degli insediamenti umani e, di conseguenza, cacciare con la violenza circa 100.000 persone, quasi tutti pastori Masai.

Entro fine marzo, l'obiettivo è sfrattare 20.000 persone.

Due abitanti dei villaggi Masai assistiti dall'Okland Institute, si erano rivolti alla Banca Mondiale per denunciare l'azione violenta dei rangers e, nel novembre 2023, la Banca aveva incaricato un suo gruppo di ispezione ma avevano ottenuto l'effetto opposto.

Secondo Andy Currier, analista politico presso l'Oakland Institute: “L’intensificarsi delle violenze e degli sfratti da parte del governo coincide con l’avvio dell’indagine della Banca Mondiale. Per il progetto sono già stati sborsati circa 100 milioni di dollari sui 150 milioni totali. Sembra che invece di fare pressione sul governo affinché interrompa i suoi abusi, l’avvio dell’indagine abbia portato il governo a intensificare il suo piano di sfratti diffusi, consentendo ai ranger del TANAPA di continuare impunemente la loro violenza”.

Anuradha Mittal, direttrice esecutiva dell'Oakland Institute, si è rivolta alla comunità internazionale: 

“I piani devastanti che stanno distruggendo la vita degli indigeni Masai e di altre comunità non hanno nulla a che fare con la conservazione dell’ambiente, ma hanno tutto a che fare con l’avidità.

“Nel nord della Tanzania, le comunità Masai hanno chiarito che  non  lasceranno le terre che hanno amministrato per generazioni. Nonostante la minaccia di arresto e detenzione arbitrari, migliaia di coraggiosi difensori della terra Masai continuano a protestare e a denunciare i piani di sgombero, dimostrando al mondo che non rinunceranno alla loro lotta.

“Quante altre persone dovranno perdere le loro terre, i loro figli, il loro futuro prima che la comunità internazionale agisca realmente e chieda conto al governo?”

La Banca Mondiale, con sede a Washington, è una delle Agenzie che fanno capo all'ONU.

Comprende la BIRS (Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo)e l'AIS (Agenzia internazionale per lo sviluppo)

Hanno in comune l'obiettivo di "combattere la povertà", organizzando supprto finanziario agli stati in difficoltà.

In cambio dei finanziamenti concessi,  i "buoni" ottengono la possibilità di influenzare i paesi beneficiati nelle loro scelte politiche, commerciali, di investimento, di difesa...

Soldi, in cambio della Sovranità Nazionale e delle libertà.

La Banca Mondiale ha i suoi azionisti che coincidono con i paesi membri.

Gli Stati Uniti, con il 16,41% dei voti, sono l’azionista di maggioranza relativa cui spetta il diritto di nominare il Presidente che dura in carica 5 anni.

Seguono, il  Giappone con il 7,87%, la Germania con il 4,49%, il Regno Unito con il 4,31%,  la Francia con il 4,31%, mentre la differenza è distribuita tra gli altri stati membri e l'Italia pesa per il 2,63%.

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Questo si è palesato ai più, in modo evidente, con l’uso dello spread che è, di fatto, un’arma di indirizzo politico ed economico.

Hanno “quotato” il debito degli Stati come se gli Stati fossero Società per Azioni esponendoli alla speculazione finanziaria.

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Ho visto una grande quantità di influencer, di imbonitori, scoprire l’ “acqua calda” solo negli ultimi anni, cavalcando l’onda del Covid, la loro inaspettata e miracolosa “manna”!

Dov’erano, prima, tutti questi chiacchieroni?

Prima, era tutto a posto?

Nessun problema in Italia per cui battersi?

Questi, sull’onda del Covid, non hanno perso tempo e si sono rivolti subito e massicciamente alle vostre tasche, con diverse modalità.

Hanno solo una superficiale “infarinatura” dei fatti che denunciano, con toni alti e sgradevoli, solo per attirare la vostra attenzione, condurre il vostro cervello in uno stato di allerta perenne, alterando il livello della vostra adrenalina e togliendovi lucidità, al solo scopo di rendersi “visibili” e arrivare a fare cassa, incapaci di determinare il cambiamento , non interessati ad “agire” per migliorare la qualità delle vostre vite.

La maggioranza di questi “strilloni” e “imbonitori” non ha mai vissuto nelle realtà che denuncia e ne parla, con saccenza, senza conoscerle.

Coglie solo spunti, ad ogni occasione, e ve li rigira come “competenze” al solo scopo di attirarvi a sé, nella sua trappola.

Si propongono, alla vostra attenzione, con aggressività, come se sapessero tutto, mentre, in verità, non sanno e soprattutto, NON FANNO!

Il trionfo della TUTTOLOGIA!!!

Chi si rivolge a voi, proponendosi quale esperto di ogni questione, invitandovi a seguire la sua lettura dei temi più disparati come se ne avesse la totale padronanza e con LA PRETESA INSOLENTE di indirizzare il vostro pensiero, vi sta ingannando.

Queste persone, si rivolgono a voi anche con gli imperativi: “dovete!”, “Capite!”, “svegliatevi!”, abusando della vostra disponibilità ad ascoltare, offendendo la vostra intelligenza, tradendo la vostra fiducia, parlando alla vostra pancia per sedare le vostre menti.

La VERITA’ ha già in sé la sua FORZA e non ha bisogno di essere gridata.

Anzi, partendo dalla VERITA’, per costruire RISULTATI CONCRETI e UTILI alla Comunità, servono grande concentrazione e molto lavoro, nel silenzio.

Ancora, grazie!

Due, tra i numerosi passaggi della mia storia e di ciò che ho fatto, premesso che moltissimo è stato scientemente cancellato da Google:

https://www.ifanews.it/consulenza-e-banche-labete-della-discordia

https://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/ProcANL/ProcANLscheda17143.htm