RAGGIUNTI I 20.000...

RAGGIUNTI I 20.000...
IL FLUTTUARE DEI NOSTRI TEMPI

Milano, 1 ottobre 2022. Di Fabrizio Brasili, esperto di Scenari e Meracti Finanziari.

Anche sul più scontato ed inesistente livello più che altro psicologico si e' fermato, per il momento, il lungo processo distributivo partito da poco oltre 28000 di future  nell' ottobre scorso.
Dopo un doppio  minimo discendente posto poco sotto i 28000, nel Gennaio di quest' anno, molto lentamente il future  e ' pervenuto questo giovedì 29 Settembre ancora poco sopra i 20000 punti già testati peraltro in Giugno 2022 esattamente a 22030.
Questo livello, comunque di scarsa importanza tecnica, pare al contrario, anche se molto lievemente, essere doppio minimo ascendente.
Molti evidentemente, l' hanno pensata come noi, e sui livelli sopra accennati, hanno abbozzato una reazione più speculativa che tecnica, portando nell' ultima seduta di Settembre il future in apertura fra i 20200 e 20300 e poi nel pomeriggio, con gli USA, lievemente positivi  fra 20500/600.
Salvo poi correggere sotto tale livello nell' After market.
Ora, della serie, mai andare contro il trend dominante, ci aspettiamo, anche un accodamento della speculazione dell' ultima ora, quella più fragile (i tonnetti insomma), che possono  portare anche poco  oltre  tali livelli, ma nulla di più.
Già nel week end e dall' inizio della prossima settimana (inizio ottobre) potranno arrivare notizie inquietanti non tanto dalla ormai endemica accoppiata  Guerra infinita Russia Ucraina&Pandemia, ma dalla nostra politica alle prese con un trimestre di fuoco e soprattutto dall' inflazione, stagnazione e recessione, che sta colpendo tutto il mondo.
Ci attendiamo a breve un ulteriore tentativo di rottura dei 20000 punti, e se perforati in velocità,  con arrivo ai 18500/600, già descritti più volte ai nostri lettori abbonati.
In caso di peggioramento del detto quadro generale, nel medio termine, anche sui 16000/16500  anche entro la prima metà del prossimo anno. 
BPER&BancoBpm
Per quanto  scritto nella precedente, se si vuol cavalcare un difficilissimo trading autonomo da qui alla prossima primavera estate, sono i due titoli, che uniti alle due big cap bancarie Intesa soprattutto ed Unicredit, possono dare grandi soddisfazioni (ma altrettante delusioni o peggio) se affrontati senza la consulenza di seri  esperti professionisti.
Tanto più che per i prossimi 6/9 Mesi non si riaprirà la nuova stagione delle M&A, rimandata da quest'anno fino al prossimo per i problemi più  gravi che il mondo intero sta affrontando e di cui l' accenno precedente.
La volatilità di questi 4 titoli rimarrà quindi molto alta, e così le escursione dei prezzi, nel bene e nel male.
Da soli, meglio comunque astenersi completamente.
STM&Telecom
A maggior ragione ed ancora di più stare lontani da STM, che soffre del flop americano di AMD, ed in parte di INTEL, travolto dal ribasso generalizzato del NASDAQ, giunto a 11000, ma se non altro un po' avvantaggiato proprio  dal competitor AMD.
Tutto il mercato dei semiconduttori, soffre poi della concorrenza Sud coreana ed Asiatica in generale.
Continua, ben orchestrata dalla Cina, la penuria di microprocessori, che sta affossando molti paesi e relative industrie. 
Telecom, rimane una scommessa incompiuta ormai da anni, anche se grande distributrice di dividendi nella versione rnc, ma a svantaggio del capitale e relativa quotazione ormai ridotta, sotto gli 0,20 , a vera e propria stock penny.
Mantenere. Soprattutto le rnc.
ORO&PETROLIO
Due storie molto differenti, anche nella correlazione con il dollaro.
Oro, che ha ormai perso la sua principale peculiarità di bene rifugio, anche per il difficile stoccaggio e per il sopravvento di strumenti più dinamici ed adatti a piu scopi (vedi Argento).
Dopo aver fluttuato a lungo fra i poco sopra 1700 dollari e poco sotto i 2100, a seguito del rafforzamento del dollaro, che ne ha preso anche il testimone di bene rifugio, ha bucato i 1700 e si e' portato poco sopra i 1600, per poi rimanere fra area 1650 e 1700.
A meno di un indebolimento del dollaro, sempre contro euro, oltre gli 0,98 e verso gli 1,04/06, non vediamo un rafforzamento indotto, sopra i 1700 e verso 1750.
Il Petrolio (WTI) molto più  dinamico e volatile ma estremamente vischioso e manipolato, pare aver raggiunto un punto di equilibrio, da noi indicato nelle precedenti, in area 80 dollari.
Fluttuando da poco sotto a poco sopra, quasi svincolato dal dollaro, avendo però già fatto un grande percorso, però inverso rispetto alla moneta USA, passando, dai massimi di poco sotto 130 dollari alla quotazione attuale.
Ora pensiamo che possa per un po' " riposarsi", sganciato dall' evoluzione del dollaro, che può muoversi ora fra poco sotto 0,96 e poco sopra 0,98.
Il WTI sembra ormai giunto al TP già indicato ....il dollaro un po' meno, influenzato ancora dai prossimi aumenti dei tassi  2022/23.