Tutti i perchè del taglio dei tassi della Bce

Al prolungarsi della recessione in Europa, giunge da Francoforte la risposta che i mercati attendevano.

Tutti i perchè del taglio dei tassi della Bce

La Bce ha infatti tagliato, come previsto, di un quarto di punto il tasso di rifinanziamento pronti contro termine, portandolo a un nuovo minimo storico dello 0,50%. Era dal luglio del 2012 che l`Eurotower non riduceva il costo del denaro. Una misura che, da sola, riporta Agi, rischia pero` di non essere sufficiente, data la frammentazione dei meccanismi di trasmissione della politica monetaria nell`Eurozon piu` volte sottolineata dal presidente della banca centrale, Mario Draghi.
  Ed e` stato lo stesso Draghi,in conferenza stampa, a garantire che l`impegno di Francoforte a sostegno dell`economia europea non si fermera` certo qui.

Se il taglio dei tassi `dovrebbe sostenere la ripresa piu` in la``, ha spiegato Draghi, l`istituto ha avviato da subito una fase di consultazioni con le istituzioni europee per sostenere il mercato dei titoli garantiti da prestiti emessi dalle banche. Draghi ha inoltre fatto riferimento alla possibilita` di introdurre tassi negativi e al prolungamento fino alla meta` del 2014 delle aste per fornire liquidita` illimitata a tre mesi ai mercati finanziari. L`obiettivo e` spezzare la morsa del `credit crunch`, che soffoca soprattutto le piccole e medie imprese, pur avendo dato segni di allentamento nei paesi piu` vulnerabili. Ma la Bce, ha spiegato il suo presidente, non puo` fare tutto da sola. Draghi ha cosi` ribadito l`invito ai governi europei perche` `non allentino i loro sforzi di consolidamento di bilancio e continuino a promuovere le riforme strutturali` e l`appello alle istituzioni comunitarie perche` accelerino sull`unione bancaria, approvando `rapidamente` la creazione di meccanismi di vigilanza e risoluzione delle banche comuni a tutto il blocco. Quanto al quadro economico, non sembra esserci alcuna speranza di uscire a breve dalla spirale recessiva.

E` solo nel secondo semestre infatti, ha spiegato Draghi, che `l`attivita` economica si stabilizzera` e imbocchera` la via di una graduale ripresa`. Al momento, infatti, gli indicatori `hanno mostrato un`estensione del clima di sfiducia alla primavera di quest`anno`, mentre il mercato del lavoro `resta debole`. Il grande problema resta quindi l`economia reale. Draghi pero` respinge le accuse di restare con le mani in mano mentre Federal Reserve e Bank Of Japan mettono in circolo ogni mese quantita` colossali di liquidita`. Ne` accetta che si dica che l`azione della Bce favorisca solo i mercati finanziari. Non che al momento non appaia cosi`, ammette Draghi, dicendosi percio` `frustrato`, ma e` proprio grazie alla `politica monetaria accomodante della Bce` se la domanda interna appare destinata, nei prossimi mesi a risollevarsi`. `La politica monetaria della Bce e` accomodante e lo e` sempre stata`, ha rivendicato il numero uno dell`Eurotower. Chi non ne e` convinto guardi al crollo dei rendimenti dei titoli di Stato spagnoli e italiani, che `descrivono da solo un allentamento molto significativo delle condizioni di finanziamento`. `Chi giudica una banca centrale`, ha aggiunto Draghi, `deve tenere conto del suo mandato, di quello che le e` consentito fare e del contesto istituzionale dove si muove, che e` composto dalla struttura finanziaria entro la quale agisce e dalle decisioni dei governi`.

Governi chiamati in causa come responsabili di aver ignorato i costanti richiami della Bce a rimettere in ordine i conti tagliando la spesa senza aumentare le tasse. `Il consolidamento fiscale e` sempre recessivo sia nel breve che nel medio termine, per questo va perseguito agendo sulla spesa corrente`, ha concluso Draghi, `Purtroppo in Europa i governi hanno scelto la via piu` semplice, alzando ulteriormente le tasse in un`area del mondo dove sono gia` troppo alte`.

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