ZELENSKY HA NOMINATO L' AMBASCIATORE UCRAINO IN CINA

ZELENSKY HA NOMINATO L' AMBASCIATORE UCRAINO IN CINA
PAVEL RYABIKIN. NUOVO AMBASCIATORE UCRAINO IN CINA

Giannina Puddu,  27 aprile 2023.

Durante il mese di febbraio vi avevamo riferito del programma cinese per la Pace in Ucraina, espresso in 12 punti.

In sintesi, Pechino aveva invitato al dialogo le due parti, raccomandando l'esclusione delle armi nucleari e senza mai aver condannato, pubblicamente, l'azione militare russa.

Ieri, la televisione di stato cinese (CCTV) ha confermato che, secondo Xi Jinping,  "la Cina è sempre stata dalla parte della pace" è che ha chiesto "negoziati", rafforzando la posizione per cui "dialogo e negoziazione" sono "la sola via d'uscita" in contrapposizione alla posizione occidentale armata e armante.

Adesso, Zelensky che si è sempre mosso sotto la direttiva di Whashington, ha chiesto di parlare con il leader cinese, inviso a Whasghington...

Sembra un nuovo gioco tattico del quale è difficile prevedere il futuro, mentre nel presente potrebbe essere il tentativo goffo di porsi tra i due giganti con lo scopo di ottenere supporto in ogni prospettiva, di guerra o di pace.

Del resto, si sa che la terra ucraina è il campo di battaglia scelto per la vera guerra in corso che tende a stabilire un nuovo equilibrio finanziario mondiale e, dunque, economico e politico.

Ieri, Zelensky ha potuto parlare con Xi, per la prima volta dall'invasione russa.

Ne ha riferito definendo il confronto "lungo e significativo".

Zelensky ha anche detto di puntare verso "un forte impulso nello sviluppo delle relazioni bilaterali" tra Kiev e Pechino.

Data l'oggettiva ed incolmabile differenza, sembra di assistere alla richiesta di collaborazione rivolta da un piccolo topo saccagnato e sofferente ad un gatto gigante, in splendida salute  e furbissimo.

Ma questo è lo stile asimmetrico tipico di Zelensky.

Difficile credere che Biden abbia anche solo minimamente apprezzato questa inusuale e criptica iniziativa ucraina di dialogo. 

Per Pechino, per la Russia e per tutta l'area dei Brics è un successo enorme giacchè se ne può dedurre che l'Ucraina abbia interesse a cambiare sponda o a raddoppiare la sponda giocando su due tavoli, contemporaneamente.

Oppure, mani sapienti hanno spinto Zelensky, prossimo alla totale disfatta, a scegliere la sponda più forte in prospettiva, per salvarsi contenendo, evidentemente, le sue mire.

Segnali di questo tipo si erano visti già a febbraio, quando Zelensky aveva anticipato il suo desiderio di "lavorare" con la Cina per la risoluzione del conflitto con la Russia, nel bel mezzo di una tensione crescente tra la Cina e gli USA e mentre l'alleanza russa e cinese si stava rafforzando...

Nel mese di marzo, Zelensky aveva confermato questo suo proposito alla Cina dalla quale si attendeva una reazione.

Questa è arrivata con la telefonata di ieri.

Il dialogo telefonico ha avuto un concreto e positivo riscontro tanto che Zelensky ha già nominato il suo ambasciatore a Pechino, Pavel Ryabikin, ex ministro dell’Industria, 57 anni, laureato in “Giurisprudenza” presso l'Università Nazionale Taras Shevchenko.

Da ieri, Zelensky ha un suo fidato in Cina e questo faciliterà nuovi progetti congiunti che potrebbero perfino escludere Biden...

Anche la geografia potrebbe agevolare questa nuova prospettiva.