Abi, ecco i dati aggiornati del mercato creditizio

Nuovo record delle sofferenze a gennaio 2013.

A seguito della crisi in atto la rischiosita` dei prestiti e` in crescita (le sofferenze nette hanno toccato a gennaio 2013 quota 63,9 miliardi, le lorde 126,1 miliardi ); il rapporto sofferenze nette su impieghi totali e` pari a 3,4% a gennaio (lo stesso valore di dicembre 2012; 2,6% a gennaio 2012). Lo comunica l`Abi.

Tale difficile situazione delle condizioni economico-finanziarie delle imprese si riflette inevitabilmente anche in un peggioramento della qualita` del credito delle imprese bancarie.

Le sofferenze hanno superato a gennaio 2013 i 126 miliardi (circa 19 miliardi in piu` rispetto ad un anno prima), le sofferenze nette a quota 64 miliardi (+14,3 miliardi rispetto ad un anno prima).

In rapporto al totale impieghi3 le sofferenze lorde risultano pari al 6,4% a gennaio 2013, in crescita dal 5,4% di un anno prima (+17,5% annuo). Rispetto al periodo pre-crisi marcato e` stato il peggioramento della qualita` del credito, specie con riguardo alle piccole imprese: in sostanza da giugno 2008 a gennaio 2013 il rapporto sofferenze lorde/impieghi del settore privato e` piu` che raddoppiato, passando da 3% a 7,4%; in aumento e sempre elevato e` stato il livello del rapporto per le famiglie produttrici: dal 7% a quasi il 12%.

Nel terzo trimestre del 2012 il flusso di nuove sofferenze in rapporto ai prestiti (al netto dei fattori stagionali e in ragione d`anno) e` salito a oltre il 2%. Il tasso di ingresso in sofferenza dei prestiti alle famiglie resta piu` basso, all`1,4%, come alla fine del 2011.

Quello dei prestiti alle imprese ha raggiunto il 3,3%. La quota dei prestiti alle imprese in temporanea difficolta` (esposizioni incagliate e ristrutturate) sul totale dei finanziamenti al settore si e` portata ad ottobre 2012 (ultimo dato al momento disponibile) al 7,9% (dal 7,3% di luglio).

Anche dall`analisi del rapporto sofferenze lorde/impieghi nelle diverse branche produttive dell`economia4 emerge come nel corso degli ultimi trimestri si sia registrato un graduale e costante peggioramento della qualita` del credito, strettamente connesso con il deterioramento del quadro economico reale.

In particolare, il rapporto in esame per l`industria manifatturiera, estrazione di minerali e servizi industriali si attesta - a gennaio 2013 - all`8,7% (5,7% a dicembre 2010), il commercio all`ingrosso ed al dettaglio ed attivita` dei servizi di alloggio e ristorazione all`11,3% (7,1% a dicembre 2010), le costruzioni al 13,5% (6,7% a dicembre 2010) e l`agricoltura, silvicoltura e pesca al 9,5% (6,7% a dicembre 2010).

Secondo gli ultimi dati della Banca d`Italia su base territoriale il rapporto sofferenze lorde/totale prestiti a residenti pari al 6,4% e` risultato su livelli superiori alla media nazionale in tutte le regioni del Mezzogiorno.

I ratios piu` elevati si registrano in Basilicata e Molise (15,5%), Calabria (11,3%), Sicilia (10,9%), Campania (10,6%), Sardegna e Umbria (10,4%), Abruzzo (10,1%), Marche (9,8% e Puglia (9,6%).

Al contrario, i valori piu` contenuti si riscontrano nel Lazio e in Trentino Alto Adige (4%), Valle d`Aosta (4,9%), Lombardia (5,2%) e Liguria (5,8%).

I TASSI

Limatura all`insu` per i tassi d`interesse sull`acquisto delle abitazioni, che passano dal 3,70% al 3,73% nella media tra tassi fissi e variabili. A febbraio 2013, i tassi di interesse sui prestiti sono in assestamento e sempre su livelli molto contenuti: il tasso sul totale dei prestiti e` risultato pari al 3,76% (3 centesimi al di sotto del mese precedente e -42 punti base rispetto a febbraio 2012). Il tasso sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese e` sceso al 3,50% (dal 3,62%), mentre il tasso sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si e` portato al 3,73% (dal 3,70% del mese precedente).

I FINANZIAMENTI A FAMIGLIE E IMPRESE

Febbraio conferma il taglio dei finanziamenti a famiglie e imprese operato dalle banche con un calo del 2,8%. L`ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia (1.917,3 mld di euro) e` nettamente superiore all`ammontare complessivo della raccolta da clientela (1.759,5 mld). La dinamica dei finanziamenti a famiglie e imprese si conferma in lieve flessione, stabile rispetto al mese precedente: la variazione annua e` pari a -2,8% a febbraio 2013 lo stesso valore di gennaio 2013. L`andamento e` in linea con l`evoluzione delle principali grandezze macroeconomiche (Pil e Investimenti), precisa l`Abi.

``