Il Giappone fa i conti con la bilancia e molla l`Iran

Il surplus della bilancia corrente giapponese ha accusato in novembre un crollo dell`85% tendenziale a 138,5 miliardi di yen. Lo ha reso noto il ministero delle Finanze, che addebita il segno negativo al forte deterioramento dell`interscambio commerciale.

Performance direttamente collegata al rallentamento dell`economia mondiale e al forte handicap rappresentato dallo yen per le esportazioni (-3,1%). Al contrario le importazioni del Sole Levante sono continuate a crescere (+14%), soprattutto per il peso acquisito dal petrolio e dal gas dopo l`incidente nucleare di Fukushima.
Intanto il paese del sol levante ha accettato di ridurre rapidamente le proprie importazioni di petrolio iraniano al fine di intensificare la pressione contro il programma nucleare di Teheran. Si tratta di un successo della diplomazia statunitense che ieri ha invece dovuto prendere atto del rifiuto della Cina a un`analoga proposta. Lo ha annunciato il ministro giapponese delle Finanze, Jun Azumi, ricordando che il Paese attualmente importa dall`Iran il 10% del proprio fabbisogno petrolifero.
 
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