iShares e la ‘’Due Diligence’’ negli ETF

E` di scena oggi a Milano, presso la sede Blackrock di via Brera, la presentazione della campagna ‘’Due Diligence’’ sugli ETF, promossa da iShares, piattaforma di ETF di Blackrock. Relatori dell’incontro Joe Linhares, Responsabile iShares EMEA e Emanuele Bellingeri (nella foto), Responsabile iShares Italia. Data la crescita esponenziale negli ultimi anni degli ETP (Exchange Traded Products) sia in termini quantitativi che in termini di complessità degli strumenti negoziati, iShares ha lanciato un’importante iniziativa redigendo una guida ‘’Due Diligence’’ su tali prodotti, con la finalità di permettere agli investitori di districarsi con maggiore consapevolezza nella selva di questi strumenti, fornendo criteri ben definiti di valutazione e selezione e aumentando il livello di servizio ad essi offerto. La guida risponde, inoltre, anche alla necessità evidenziata dalle Autorità di Vigilanza di una maggiore trasparenza informativa attorno a questi strumenti. Il punto di partenza della guida è che ciascun investitore deve individuare e comprendere, per ciascun ETP, non solo il rischio di mercato, ma anche quello strutturale che lo contraddistingue. Ogni investitore deve, inoltre, avere prventivamente chiari le proprie esigenze e il profilo di rischio desiderato. Ishares propone, innanzitutto, una riclassificazione degli ETP in 3 categorie: ETF (Exchange Traded Funds), con una chiara differenziazione tra ETF a replica fisica (che investono direttamente in titoli che compongono il benchmark sottostante) ed ETF a replica sintetica tramite derivati ETN (Exchange Traded Notes) / ETC (Exchange Traded Commodities), vale a dire rispettivamente strumenti che replicano un indice o una materia prima (commodity); sono, a differenza degli ETF, delle note di debito e non dei fondi ETI (Exchange Traded Instruments), vale a dire gli strumenti che, in maniera residuale, non appartengono a nessuna delle due sopra menzionate categorie: futures, opzioni quotate, warrants, etc. I criteri chiave per l’analisi di ciascuno strumento sono essenzialmente sei: la sua struttura (e quindi il suo derivante rischio strutturale); le implicazioni fiscali che la negoziazione dello strumento comporta; la performance dello strumento e del suo gestore; la flessibilità di negoziazione; il TCO (Total Cost of Ownership), vale a dire il costo totale che detenzione dello strumento comporta; i benefici e i rischi del prestito titoli in un ETF. L’approccio alla selezione degli ETP proposto da iShares è di tipo ‘’step by step’’, con uno schema che focalizza l’attenzione, per ciascun ETP, su una serie di parametri: lo strumento che risponderà positivamente su tutti questi parametri alle esigenze dell’investitore sarà quello su cui la scelta dello stesso dovrà ricadere. Il primo parametro su cui compiere le valutazioni è l’analisi dell’emittente dell’ETP: si tratta di un ETF provider indipendente? Esistono potenziali conflitti di interesse? Sono facilmente individuabili dati come lo storico del NAV (Net Asset Value, vale a dire il valore effettivo dell’ETP in un determinato momento), la distribuzione di dividendi e le performance rispetto al benchmark sottostante? Il secondo passaggio riguarda la definizione di ulteriori limiti e restrizioni: dov’è domiciliato il fondo? Viene fornito lo stato di rendicontazione fiscale richiesto? Il fondo soddisfa il requisito di AUM, cioè di ‘’massa’’, dell’investitore? La terza fase si concentra sulla valutazione della struttura dei prodotti, per cui si rimanda alla sopra citata distinzione tra ETF, ETN/ETC e ETI. Il processo di selezione va a concludersi, quindi, con valutazioni relative a: tracking error dello strumento nel periodo considerato, ossia il suo discostamento rispetto al benchmark sottostante; quanto la liquidità è stata intaccata in passate condizioni di tensione del mercato;  qual è il TCO dell’ETP. L’iniziativa di iShares non ha la pretesa di obbligare le altre società di investimento ad adattarsi allo schema informativo e valutativo appena esposto, ma mira semplicemente, anche in virtù dell’elevata mole di fondi gestiti dalla piattaforma, a rispondere a requisiti di trasparenza e informazione nell’ottica di un miglioramento qualitativo del mercato ETF nel suo complesso, per tutti gli attori che ne fanno parte.

iShares e la ‘’Due Diligence’’ negli ETF