Oro nero e oro giallo, un 2012 in salita

La minaccia nucleare iraniana contribuisce all`impennata del prezzo dell`oro e dell`argento. È l`analisi di Gnanasekar Thiagarajan, dirigente della Commtrendz Risk Management Services Pvt. «Il programma nucleare dell`Iran suscita la preoccupazione che il paese sia disperato e possa compiere mosse drastiche - ha spiegato l`esperto in un`intervista a Bloomberg, da Mumbai - Nuove sanzioni sono attese dagli Usa e da altre nazioni e questo può avere un effetto positivo sul prezzo dell`oro, che potrebbe essere acquistato» in quantità sempre maggiori come bene di rifugio.

Solo nel corso della giornata di ieri, il prezzo dell`oro ha conosciuto un aumento dello 0,2% e quello dell`argento dello 0,1%. Sulla spinta della crisi economica internazionale, nel corso del 2011 l`aumento complessivo del costo dell`oro è stato del 10%, mentre l`argento ha conosciuto un calo del 9,9%. 
 
Oggi il prezzo dell`oro a Hong Kong è salito ancora di 160 HK per chiudere a 14.930 dollari HK per tael. Il prezzo è pari a 1.612,94 dollari Usa l`oncia, in rialzo di 17,24 dollari.
 
Ripercussioni della situazione Mediorientale si stanno però prevedibilmente avendo anche sul prezzo del petrolio, che oggi ha frenato alle quotazioni elettroniche di New York. Il barile di greggio con consegna a febbraio è infatti scambiato a 102,65 dollari, in calo di 31 cents, dopo aver guadagnato ieri 4,13 dollari e aver sfiorato quota 102,96 dollari, restando tuttavia sui massimi degli ultimi otto mesi.
Il prezzo del petrolio dell`Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec) era aumentato di 2,56 dollari durante il primo giorno di negoziazione del nuovo anno salendo fino a 109,40 dollari al barile (159 litri), grazie ai recenti proclami dall`Iran che potrebbe vendicarsi contro nuove sanzioni chiudendo lo Stretto di Hormuz, una via di traffico fondamentale per il petrolio dal Golfo Persico. 
 
`alt`