Banche, meno prestiti e raccolta in difficoltà, ma è subito polemica

Frenano i prestiti delle banche italiane a gennaio, mentre è ancora in calo la raccolta. È quanto emerge dal supplemento al bollettino statistico di Bankitalia, per quanto riguarda `le principali voci dei bilanci bancari`.

A gennaio 2012, il tasso di crescita sui dodici mesi dei prestiti al settore privato, corretto per tener conto delle cartolarizzazioni cancellate dai bilanci bancari, è diminuito all`1,6% dal 2,3 di dicembre 2011. Il rallentamento è spiegato principalmente dalla diminuzione del tasso di crescita dei prestiti alle società non finanziarie (1,3% dal 2,6 di dicembre), mentre il tasso di crescita dei prestiti alle famiglie flette in misura inferiore (3,1% dal 3,4).
A gennaio 2012, il tasso di crescita annuale dei depositi del settore privato è stato pari a -0,8%, in lieve diminuzione rispetto al -0,5% di dicembre.
Il tasso di crescita sui dodici mesi della raccolta obbligazionaria è cresciuto invece al 16,4% dal 13,2% del mese precedente.
A gennaio 2012, rileva ancora Bankitalia, il tasso di crescita sui dodici mesi delle sofferenze -senza correzione per le cartolarizzazioni ma tenendo conto delle discontinuità statistiche- è diminuito al 17,9% rispetto al 19,5% del mese precedente.
 
Non si è fatto attendere il commento di Codacons, secondo cui «è una vergogna che, secondo i dati di Bankitalia, le banche italiane continuino imperterrite a viaggiare con il freno tirato, per non dire in retromarcia, concedendo meno prestiti sia alle imprese che alle famiglie, nonostante nel mese di dicembre 2011 abbiano incassato dalla Bce la bellezza di 116 miliardi all`1%». 
Anche Elio Lannutti, capogruppo Idv in Commissione Finanze al Senato ha dichiarato: «Bankitalia non ha potuto fare a meno di certificare un`allarmante realtà che denunciamo da tempo: dopo aver incamerato l`ennesimo regalo della Bce, 251 miliardi di euro ricevuti al risibile tasso dell`1%, le banche hanno chiuso i rubinetti del credito per famiglie e imprese».
 
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