Cabras, archiviata l’indagine sul sindaco Abis: “Difesi i Giganti, era mio dovere” Il Gip: nessun reato, fu legittimo esercizio delle sue funzioni

Cabras, archiviata l’indagine sul sindaco Abis: “Difesi i Giganti, era mio dovere”  Il Gip: nessun reato, fu legittimo esercizio delle sue funzioni
Il sindaco di Cabras, Andrea Abis

Cagliari, 3 maggio 2025. Di Elia Sanna

La procura di Oristano ha chiuso con un’archiviazione l’inchiesta che vedeva indagato il sindaco di Cabras, Andrea Abis, accusato di interruzione di pubblico servizio per aver temporaneamente chiuso il Museo civico nel tentativo di impedire il trasferimento dei Giganti di Mont’e Prama.

La decisione del giudice per le indagini preliminari, arrivata a distanza di quattro anni dai fatti, ha riconosciuto che la condotta del primo cittadino rientrava nell’ambito del legittimo esercizio delle sue prerogative istituzionali.

I fatti risalgono a febbraio 2021, quando la Soprintendenza Archeologica di Cagliari dispose il trasferimento temporaneo di alcune delle statue nuragiche ritrovate a Mont’e Prama dal Museo civico Giovanni Marongiu di Cabras verso laboratori specializzati a Cagliari, per motivi legati al restauro e alla conservazione delle opere.

Il provvedimento fu accolto con forte opposizione dal Comune di Cabras, che chiedeva garanzie scritte circa il ritorno delle statue nel loro territorio d’origine, considerato centro identitario e culturale della civiltà nuragica.

Alla vigilia del trasferimento, in un clima di crescente tensione e con proteste in corso da parte di cittadini e associazioni locali, il sindaco Abis firmò un’ordinanza urgente per la chiusura temporanea del museo, giustificandola con motivi di ordine pubblico.

L’atto bloccò il prelievo delle statue da parte della Soprintendenza, che il giorno successivo denunciò il sindaco per interruzione di pubblico servizio, ritenendo illegittima la sua iniziativa.

Le statue dei Giganti di Mont’e Prama, scoperte a partire dagli anni ’70 nelle campagne vicino a Cabras, rappresentano uno dei più importanti ritrovamenti archeologici del Mediterraneo.

Datate tra l’VIII e il IX secolo a.C., raffigurano guerrieri, arcieri e pugilatori in pietra calcarea, simboli dell’antica civiltà nuragica.

La loro conservazione, valorizzazione e collocazione sono oggetto da anni di accesi dibattiti tra istituzioni locali, regionali e nazionali.

Il Gip ha ora accolto la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura, ritenendo che l’atto del sindaco fosse finalizzato a tutelare l’interesse pubblico locale e a prevenire disordini, e non configurasse interruzione di un servizio pubblico.

“Fu una battaglia dura, audace e fortunata – ha scritto Andrea Abis su Facebook – ma soprattutto fu una battaglia giusta. Difendere la comunità e il suo patrimonio è parte del mio ruolo. Oggi si chiude una pagina complessa, che ha avuto però un epilogo positivo”.

Nonostante l’archiviazione del procedimento giudiziario, il caso dei Giganti resta simbolo di una questione più ampia: il rapporto tra tutela centralizzata del patrimonio e autodeterminazione culturale dei territori.

La vicenda ha riacceso il dibattito sulla necessità di una gestione condivisa dei beni culturali sardi e sul ruolo delle comunità locali nella loro valorizzazione.