COSA SAPRA` FARE, CARLA RUOCCO, PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE DI INCHIESTA SUL SISTEMA BANCARIO E FINANZIARIO PER FAR SI CHE LA BORSA ITALIANA SIA ITALIANA E NON FANCESE?

Redazione, 14 aprile 2021. Sulla sua pagina Facebook, Carla Ruocco dedica,

COSA SAPRA` FARE, CARLA RUOCCO, PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE DI INCHIESTA SUL SISTEMA BANCARIO E FINANZIARIO PER FAR SI CHE LA BORSA ITALIANA SIA ITALIANA E NON FANCESE?

nel suo ruolo, il suo indispensabile commento relativo alle TRATTATIVE SU BORSA ITALIANA Spa.

Letto ciò che ha scritto, manca proprio la determinazione numero uno.
 
Ovvero che BORSA ITALIANA sia ITALIANA a conduzione ITALIANA.
 
Proprio per la ragione che lei stessa espone: `vista la natura strategica di tale asset per il ns sistema produttivo.`
 
Impossibile accettare che si ritenga di poter affidare a terzi esterni ed in chiara competizione con l`Italia, la sana gestione di un asset strategico italiano, nell`interesse italiano.
 
Da Carla Ruocco e da tutto il Parlamento Italiano (Governo + Opposizione), ci aspettiamo una posizione netta, chiara, definitiva per la riacquisizione della nostra Borsa.
 
E` un`occasione unica che non si deve perdere.
 
Dal post di C. Ruocco:
 
`Come Presidente della Commissione di inchiesta sul sistema bancario e finanziario sto seguendo il dossier su Borsa Italiana.
Ad oggi, la lista dei possibili concorrenti sembra essere ristretta a pochi nomi, tutti connessi ad altre realtà di mercati borsistici stranieri; con uno di questi (Euronext) partecipa anche la ns CDP.
 
Devo dire che, ad oggi, non ho maturato un`idea specifica sul “miglior candidato possibile”, anche perché continuo a pensare che questa sia un`ulteriore mancata occasione per vedere in azione quel Fondo - la cui costituzione auspico da tempo - che, magari proprio sotto la regia di CDP, con la partecipazione di ulteriori investitori istituzionali possa porre in essere operazioni c.d. “strategiche” per il ns Paese.
Tale progetto potrebbe essere, infatti, strumentale anche alla realizzazione dell`ambizioso programma di investimenti che dovrà trovare esecuzione con la futura manovra sul Recovery Fund.
Ciò che auspico - e sui cui la Commissione da me presieduta continuerà a monitorare - è che la scelta fra i vari candidati avvenga sulla base di un solido programma di sviluppo dei diversi mercati gestiti da Borsa italiana Spa vista la natura strategica di tale asset per il ns sistema produttivo.
 
Mi riferisco, in particolare, alla necessaria massimizzazione della liquidità nei diversi mercati alla trasparenza delle negoziazioni, alla competitività e all’efficienza delle transazioni e alla necessaria riduzione degli oneri amministrativi e dei costi di ammissione.
 
Non credo di svelare nulla di nuovo nel ricordare che, ancora oggi, sul listino di Borsa il ruolo prevalente, in termini di capitalizzazione, viene esercitato da un certo numero di banche e compagnie di assicurazione nonché da un ristretto numero di società, a proprietà pubblica, che operano in regime di quasi monopolio.
 
Da qui che il reale interesse degli acquirenti sia rivolto soprattutto alla gestione del mercato secondario dei ns titoli di debito pubblico (MTS) che di fatto, ad oggi, genera i principali risultati finanziari e economici di Borsa Italiana.`
 
Rimangono ancora `lontane` dall’acceso al mercato dei capitali la gran parte delle PMI che costituiscono il cuore pulsante dell’economia italiana e del ns sistema di export.
 
In realtà, devo anche dire che, nell’ultimo quinquennio, alcuni passi in avanti sono stati fatti; penso, ad esempio, allo sviluppo dell’AIM e al programma Elite per le PMI, ma siamo ancora ben lontani dall’avere un mercato dei capitali effettivamente corrispondente al peso e all’articolazione del ns sistema produttivo nazionale.
Sono sempre più convinta che l’accesso al mercato dei capitali sia lo strumento fondamentale per la competitività delle nostre imprese, soprattutto delle PMI, che necessitano di un efficiente e efficace mercato del capitale di rischio (capitale c.d. `paziente` per gli investimenti e per contenere/evitare che il Covid-19 si trasformi in una crisi economica senza precedenti).
 
Se dunque – a mio avviso – la scelta del futuro nuovo “miglior proprietario” di Borsa Spa andrebbe fatta guardando agli impegni che i singoli candidati abbiano intenzione di prendere per assicurare una borsa nazionale attrattiva e competitiva, con una assoluta chiarezza in termini di mission, mi sento di dire un’altra cosa.
E’ stata di recente resa pubblica, la remunerazione percepita nel 2019 dall’attuale AD di Borsa Italiana SpA che, se non sbaglio, è stata di circa 4,5 mlni di Euro e di circa 3 mlni di Euro l’anno precedente.