Giovani commercianti sfiduciati, neanche il 2014 cambierà la minestra

Abbiamo parlato di Grilli ottimista per il 2013, così come di una UE che ci ha ricordato che siamo ben lontani dall`uscita del tunnel. Ma il cuore produttivo (in una nazione sana), ovvero i giovani, come la pensano sull`attuale stato di salute della nostra economia e sulle eventuali prospettive di rilancio?

``Come Giovani di Confcommercio non vediamo nessun segno di ripresa``. Cosi` si è espresso Paolo Garimberti, presidente dei Giovani imprenditori di Confcommercio, illustrando il forum di Venezia su banche e burocrazia.

``Siamo in un periodo di recessione piena``, ha detto, specificando che la crisi continuera` per tutto il 2013 e che il 2014 ``non ci riservera` un cambiamento``. Forse, ``un bagliore di positivita` ci sara` solo verso la fine del prossimo anno``. Garimberti ha riconosciuto che il Governo ``ha fatto molto nella sua prima fase, mantenendo i conti pubblici in ordine; la politica di rigore era assolutamente necessaria e indispensabile``.

Secondo il presidente dei Giovani di Confcommercio, dopo il pareggio bilancio, sara` ``necessaria una seconda fase con una forza maggiore, tutta volta alla crescita``. Ai fini della ripresa, ``bisogna sostenere i consumi e le imprese``, poiche` i consumi rappresentano l`80% del Pil. I consumi pro capite, in particolare, hanno registrato un balzo indietro di 15 anni; ``abbiamo perso 15 anni di crescita e di benessere`` ha commentato Garimberti, aggiungendo che la manovra che aumenta l`Iva di un punto, con ripercussione nei prezzi, ``non puo` che essere in controtendenza: con l`aumento dell`Iva, infatti, si va verso la depressione dei consumi``.

Garimperti ha chiosato, a questo riguardo, che ``non mi piace il baratto tra Iva e Irpef, perche` iniquo e penalizza le fasce piu` deboli della popolazioni``. Il presidente ha poi osservato che la tassazione ``vera`` delle imprese e` a quota 55%, per cui sempre piu` problematico mantenere in attivita` le aziende``.

Dal 2007 la pressione e` cresciuta di 3 punti. Garimberti ha pure criticato l`Imu, ``una patrimoniale sui beni strumentali``, e l`Irap, ``una tassa sulla crescita``.

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