La nuova frontiera della finanza passa dalla Turchia

La Turchia, alla ribalta delle cronache di questi giorni per gli scontri di piazza Taksim,  è  una delle realtà che sta registrando una forte crescita del sistema bancario seguendo alla lettera i pilastri della finanza islamica.

L`obiettivo è quello di triplicare entro 10 anni il numero di istituzioni finanziarie conformi alla Sharia. Il governo di Ankara, con alcune norme di recente attuazione, intende permettere alle società finanziarie e al Tesoro di emettere prestiti conformi alla finanza islamica.

Alle quattro  istituzioni bancarie islamiche presenti nel paese ( Bank Asya, Turkiye Finans, Albaraka Turk e Kuveyet Turk) si sono recentemente aggiunte due nuove realtà finanziarie, Ziraat Bank e Halkbank.

Le banche islamiche coprono al momento il 6 per cento del mercato con una crescita annuale del 30 per cento

Il progetto ambizioso è quello di far diventare Istanbul la capitale economica e culturale del paese con progetti di spesa per 350 miliardi di dollari. Diventerà la  sede delle cosiddette “participation bank”, ovvero le banche che non applicano interessi sul denaro prestato secondo i principi islamici.

Il Tesoro turco ha iniziato a emettere sukuk coi quali aprirsi al mercato internazionale, molto interessato alla finanza turca e ad una radicale trasformazione sociale del popolo turco.

La finanza islamica nel paese turco sta conoscendo un livello di crescita importante, infatti le banche islamiche sono state  le uniche a crescere e al momento danno lavoro a circa 14.000 persone.

L’islamizzazione del sistema bancario sta avvenendo in concomitanza con il legiferare di un governo filo-islamista, una delle condizioni essenziali perché i principi della finanza islamica trovino terreno fertile.

Santovito Luigi

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