MELONI E VON DER LEYEN AFFOSSANO LA DIRETTIVA CONTRO GLI "IMBROGLIONI VERDI" CHE PRATICANO IL GREENWASHING

Giannina Puddu, 29 giugno 2025.
Prima l'hanno concepita per atteggiarsi a paladini della tutela della Verità e dell'Ambiente, salvo poi rendersi conto di essersi collocati nel mirino della loro stessa Direttiva, in procinto di essere approvata, sotto la presidenza polacca del Consiglio dell'Ue.
Così si sono sospesi i lavori perché "ci sono troppi dubbi".
Il "bello" è che la spallata definitiva e determinante sia arrivata poprio dal Governo italiano.
POLITICO ha visionato un testo nel quale è stato formalmente riferito al Consiglio UE: "Abbiamo ricevuto l'ordine di comunicarvi che l'Italia non sostiene l'adozione della proposta e ne appoggia il ritiro da parte della Commissione".
Da questa posizione italiana, contradditoria rispetto alla precedente, è scaturito l'abbandono dei Paesi UE del tavolo dei colloqui anti-greenwashing.
La scusa raffazzonata è che la Direttiva avrebbe imposto nuovi oneri insostenibili per le micro imprese e questa è una balla giacchè era già stato deciso di escludere dal raggio d'azione le micro imprese.
In qualche modo, pare che Bruxelles abbia lasciato la porta aperta a futuri sviluppi, ma la percezione dominante è che non se ne farà più nulla.
Quindi, le aziende sono più libere di prima di rilasciare dichiarazioni ambientali fuorvianti, spacciando per "verde" ciò che in verità è nero!
Detto in termini più espliciti, le aziende sono libere di imbrogliarci sulla "sostenibilità ambientale" delle loro attività o dei loro prodotti.
Tutta la "filiera" della Transizione Energetica è nave scuola del Greenwashing.
La Direttiva contro il greenwashing era stata abbozzata e proposta dalla Commissione europea nel marzo del 2023, prima dell'accelerazione e delle semplificazioni introdotte per agevolare l'industria eolica europea.
Tra la fine del 2023 e l'inizio del 2024, Ursula von der Leyen ha dato un'ulteriore accelerazione alla Transizione Energetica.
E, il 20 giugno 2025, i portavoce dell’esecutivo europeo hanno annunciato il ritiro della proposta che, rivista e corretta, era prossima all'approvazione.
Si saranno incartati sui criteri di individuazione dei casi di greeenwashing da censurare, poichè, la censura avrebbe pesato su loro stessi e su tutti i soggetti coinvolti nell'operazione Green Deal.
-
Linguaggio generico:L'uso di termini come "ecologico", "verde", "sostenibile" senza specificare cosa significhi in concreto per quel prodotto o azienda.
-
Mancanza di dettagli:Non fornire informazioni chiare e precise sulle pratiche sostenibili, sui materiali utilizzati, o sulle politiche ambientali dell'azienda.
-
Greenlighting:Enfatizzare un singolo aspetto positivo (ad esempio, l'uso di energia rinnovabile) ignorando altre pratiche dannose (ad esempio, l'utilizzo di plastica non riciclabile).
-
Compensazioni dubbie:Promettere la neutralità climatica attraverso l'acquisto di crediti di carbonio senza ridurre le emissioni effettive.
-
Marchi e loghi falsi:Utilizzare loghi o marchi che sembrano essere di certificazione ambientale ma non lo sono, oppure che sono di enti non riconosciuti.
-
Certificazioni non verificate:Fare riferimento a certificazioni senza che queste siano state effettivamente ottenute o siano state ottenute da enti terzi indipendenti.
-
Informazioni incomplete:Non fornire informazioni dettagliate sulle pratiche sostenibili o sulle emissioni di gas serra.
-
Mancanza di prove:Sostenere affermazioni sull'impatto ambientale senza fornire prove concrete o dati verificabili.
-
Immagini di natura:Utilizzare immagini di natura incontaminata o animali selvatici per creare un'associazione positiva con il prodotto, anche se non c'è un legame reale con il prodotto stesso.
-
Storie emotive:Creare narrazioni commoventi sull'impegno ambientale dell'azienda senza fornire prove concrete.
Il governo polacco si è piegato al dietro-front motivando l'annullamento della riunione dedicata con: “Ci sono troppi dubbi e confusione sul dossier. Abbiamo deciso di sospendere i lavori. La qualità è più importante della rapidità”.
Appunto, quale "qualità"?